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La cripta Attigua al Santuario, alla cripta si accede dal sagrato o dalla navata della chiesa superiore, scendendo alcuni scalini che ci riportano indietro nel tempo a quella "civiltà rupestre" che ha scavato e poi abitato le gravine e le lame di Laterza fin dai tempi più antichi. Modellata nella roccia, secondo il canone della "architettura in negativo", la cripta di Santa Domenica o Santa Ciriaca (in greco) è stata ristrutturata nel 1912 con pilastri e archi a tutto sesto in carparo, su progetto dell'ingegnere Domenico Oronzo Galli, ad eccezione delle volte sovrastante l'altare con la miracolosa icona della Mater Domini,  quello di San Girolamo e quello delle anime purganti, che conservano ancora l'aspetto originario . L'antica intitolazione della chiesetta fu mutata  nel 1650, in seguito agli avvenimenti legati alla apparizione. La chiesa, a tre navate, presenta tre altari: uno eretto davanti all'immagine della Mater Domini; l'altro davant
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  Il santuario Il Santuario della Mater Domini attende al fondo della via che sale dalla vecchia fontana cinquecentesca, dove per secoli i laertini si sono dissetati assieme alle loro greggi. La cupola del campanile, l'unica concessione alla sinuosità delle curve del barocco dell'intera costruzione, si intravede sin da sotto il ponte. La chiesa appare gradatamente man mano che si avanza sulla strada costeggiata da cantine e giardini. Oltre l'inferriata, fatta nel 1876 ed ampliata nel '900, sei arcate a tutto sesto fornite di sedili invitano il pellegrino stanco e accaldato al momentaneo riposo prima della visita al Santuario. Il prospetto è riposante nella sua semplicità e non indulge alla sfarzosità propria del barocco. E' suddiviso in altezza in tre parti da sporgenti cornici. Quella inferiore accoglie il portone d'ingresso e due nicchie laterali in cui trovano posto due statue in pietra leccese. L'interno del Santuario ha la forma di una grande croce lati

la festa dei Laertini - Maria SS. Mater Domini

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La Festa degli abitanti di Laterza II paese si sveglia presto. Scuole e uffici sono chiusi, preparativi fervono nelle case. E’ il giorno della festa! Il primo appuntamento è in chiesa: le celebrazioni cominciano di buon’ora. Ma quella più importante scocca a mezza mattinata. Prima, però, c’è un rituale: Presidente e Membri dell’Amministrazione Mater Domini, sacerdoti della città, Sindaco e Amministratori si incontrano in piazza dove formano un corteo, cui si uniscono poi anche le Confraternite. Insieme, accompagnati dalla musica della banda, accolgono il Vescovo della Diocesi in piazza e lo conducono fino al Santuario dove egli presiederà la celebrazione eucaristica. E’ la "messa del vescovo", affollata di tante persone. Altre se ne aggiungeranno poi sul sagrato, appena terminata la funzione religiosa, per assistere all’uscita del simulacro. Fuori dai portale, la Mater Domini riceve simbolicamente le chiavi della città dalle mani del Sindaco: un rito anche questo che si ripet